JOHNNY JONES & THE SUFFERING HALOS – Jonny Jones and the suffering halos

Johnny Jones è un personaggio molto eclettico: artista a tutto tondo, si diletta con la poesia, la grafica e ovviamente la musica. Cantante e chitarrista, ha assemblato un gruppo, i Suffering Halos, in grado di sfondare su tutti i fronti. A partire dall’attitudine 100% rock della band e dal blasone dei suoi membri. Billy Blaze (batteria) ha suonato con gente del calibro di TSOL e Mike McCready; Greg Coatez (basso) ha fatto parte di Masters Of Reality e Low Fire; Bryan McIntyre (chitarra) ha prestato servizio nei Wonderlove.Sulla base di queste credenziali non poteva che venir fuori un disco dall’impatto stratosferico, così come si rivela il debutto dei Suffering Halos. Un calderone sempre omogeneo nel quale confluiscono la spontaneità del rock’n’roll, le possenti emanazioni dell’hard rock dei 70’s, il taglio spigoloso dello street rock, l’abrasività dello stoner, delle melodie dal piglio soul ed un tocco vellutato di psichedelia. Un sound sorprendente insomma, conseguenza di un’ottima amalgama tra i componenti del gruppo e di un songwriting sempre ispirato, mai vittima di cali di tensione.
Infatti, nonostante i 50 minuti di durata, il lavoro non stanca mai, si mantiene sempre vivo e anzi, gioca le sue carte migliori proprio quando sembra che il ritmo debba scemare. Ne sono eloquente dimostrazione il riff mastodontico che apre “Jesse James”, le melodie appiccicose di “Overloaded” e “Strangleroot”, le ritmiche quadrate di “The deuce” (che ricordano tanto le derive hard southern dei Corrosion Of Conformity) o le deflagranti ondate hard di “Toad mind” (un gioiello impreziosito da un chorus travolgente e dal sapiente tappeto creato dall’organo hammond).
Insomma, ce n’è per tutti i gusti, dallo stoner (“Wouldn’t mind it”, “Give me what you got”) al rock’n’roll (“Icarus wax”, dal wah wah gigantesco!), dalla ballata psichedelica (“The tastiest bite”) all’hard stadaiolo (“Hussy”) , per finire in bellezza con “Snakecharmer (Get your rocks off)”, brano spezza collo che suona come un dovuto tributo a maestri del rock come Aerosmith e AC/DC.
Poche storie, The Halos rock!!

Alessandro Zoppo