KUBE – Stockholm Syndrome

Formati nel 1997 e con ben cinque demo realizzati i belgi Kube arrivano solo nel 2006 al debutto con questo “Stockholm Syndrome” su Buzzville records.Dispiace che abbiano perso il treno dello stoner europeo quando era in corsa perchè avrebbero fatto la loro porca figura accanto ai Dozer ad esempio.
Perchè le dieci tracce di questo disco parlano quel verbo là, basi stoner rock, buon senso del groove e un pizzico di orecchiabilità che da il senso di come i Belgi siano bravi a scrivere canzoni rock.
Tra le loro influenze citano tra l’altro QOTSA e Motorpsycho e per una volta la band stessa ci aiuta a fare paragoni. Vero, con un maggior peso dei primi più che dei secondi. La matrice infatti è quella detta sopra, la band di Brussels ha imparato da Homme & Co. come scrivere delle canzoni con le giuste dosi di pesantezza e leggerezza. Partendo da questi presupposti i Belgi infornano pezzi equilibrati, da In Bed a Motivation, ma non si limitano a un compitino ben fatto. Gli anni di esperienza con gli strumenti li mettono in campo su l’arrembante psycho-stoner-jam Army On My Side e la più oscura Orgy.
Il tutto condito con delle chitarre dal suono abrasivo e convincente e da una voce pulita e accettabile.
Tuttavia che sia un normale debutto si sente e qualche ingenuità compositiva (“Dreaming of you”, “Shadows & Stars”) e sdolcinatezza (“New Life”) danneggia un album che altrimenti si sarebbe meritato un voto più tondo. Va da sè che “Stockholm Syndrome” non offre nulla di innovativo e rimane un album di semplice intrattenimento.

Francesco Imperato