LIP COLOUR REVOLUTION – Lip Colour Revolution

Buon disco l’esordio dei toscani Lip Colour Revolution. Anche perché ne avevamo perso un po’ le tracce dopo i tre convincenti demo editi tra il 2004 e il 2005. E invece questo debutto omonimo rivoluziona le carte in tavola e ci fa scoprire un gruppo tosto e agguerrito, capace di variare genere e registro senza mai risultare piatto o di maniera. Un’ora di durata per un concentrato di heavy psych, punk, rock’n’roll, (in)sane dosi di alternative e sfumature anni 90. Filippo (voce e tastiere), Gianni (basso), Marco (chitarra) e Giacomo (batteria) si affrancano dall’ingombrante spettro stoner, sperimentando soluzioni nuove e assecondando umori differenti.Così, se l’inizio è di marca psicotropa made in Queens of the Stone Age (‘Smoking May Reduce the Blood Flow and Cause Impotence’, ‘Canadian Girl’), si passa con agilità attraverso malsane armonie di scuola Soundgarden (‘Zebra 3’, ‘The Shape of Silence’), sorprendenti aperture melodiche (‘Blind Pig’, ‘Vertigo’), punk’n’roll sporcaccione mutuato dal vecchio hardcore e dal revival di Nick Oliveri e i suoi Mondo Generator (‘Germs’), mood malinconici che rimandano a certi Pearl Jam (‘She Likes to Groove’, ‘Force of Nature’). La produzione di Giulio Favero al Blocco A di Padova esalta il tutto con suoni saturi ma mai compressi, la scelta giusto per chi si dedica anima e corpo ad un certo tipo di sound. Lo evidenziano anche il groove southern di ‘Electric Mama’ e la traccia nascosta posta a fine disco, un colosso heavy psichedelico che fa balzare dalla sedia.
Con un tocco di personalità in più e qualche riferimento ‘forzato’ di meno, i Lip Colour Revolution possono ambire a vette elevate. Perché le potenzialità ci sono eccome. Pollice su, anche perché l’album può essere scaricato gratuitamente dal sito della band.

Alessandro Zoppo