LOSS – Life without hope… Death without reason

Soffia vento di morte sul Tennesee, patria dei Loss, autori di un doom metal mortifero e funerario, dove iconologie quali lamette e cappi per il collo sono la normalità.“Life without hope… Death without reason” suona come la sua copertina, come la disperata morte di un suicida, così come il dolore dei propri cari, come la fine di ogni speranza.
“Coffin Nails” è un semplice intro fatto di feedback e sussurri angosciosi, che spianano la strada ai successivi pezzi, lunghi blocchi di disperazione ed angoscia, che pescano dalla negatività di Thergothon ed Evoken e dalle atmosfere decadenti dei primissimi Anathema.
“Conceptual funeralism unto the final act (of being)” e “Cut-up, depressed and alone”, sono la pura tragedia umana, lenta ed inesorabile. Splendidi brani trascinati da un growl gutturale e quasi impercettibile, e da i colpi del rullante che scandiscono con il proprio eco la processione funebre. A tutti gli effetti sono questi gli unici due brani degni di nota, dato che le due tracce seguenti sono dei pessimi esempi di registrazione live (molto) low-fi, registrate al The End di Nashville. La prima di queste registrazioni è una cover dei Katatonia, trattasi di “Brave”, che vede come guest vocalist Lord Imperial dei black metallers Krieg. La song si conclude con oltre 30 secondi in cui il chitarrista accorda la chitarra, abbastanza inutile come cosa. La seconda registrazione è invece “The barebacked burial of a torn angel”, molto più verso lidi death-doom di scuola inglese (primi Paradise Lost e My Dying Bride), con ritmi lenti ma meno asfissianti, se non fosse per il solito problema della pessima registrazione…
Un lavoro riuscito a metà insomma, i pezzi “veri” sono solamente due, mentre gli altri due sono catalogabili come bootleg in quanto a qualità.
Ci troviamo comunque di fronte ad una band valida, capace di annichilire e suscitare emozioni contrastanti, sicuramente un colpo sicuro per gli amanti del genere.
Buon funerale!

Davide Straccione