Mastodon – Blood Mountain
I Mastodon sono il miglior gruppo metal attualmente in circolazione. Dopo il notevole successo raggiunto con l’ottimo “Leviathan”, la band di Atlanta approda alla Warner Bros, e per gruppi simili firmare per una major potrebbe essere un’arma a doppio taglio. Non è il caso dei Mastodon, che continuano ad alzare il volume e seminare follia. La band, nel corso degli ultimi anni, è stata capace di stravolgere i concetti di post-core, progressive ed heavy metal, apportando soluzioni geniali e fondendo tutto in uno stile estremamente personale. Alcuni addetti ai lavori hanno provato a classificare la proposta del combo statunitense, ne sono venuti fuori etichette pittoresche quali post-metal, sludge-thrash-metal (e chi più ne ha più ne metta), che se da una parte sono utili per dare un indirizzo dall’altra creano solo confusione.
“Blood Mountain” è un disco maturo (non che i precedenti fossero acerbi), la voce di Troy Sanders è versatile come mai prima d’ora, la melodia gode di spazi più ampi, l’hardcore predominante in passato è ora in secondo piano (“The Wolf Is Loose”), i tempi grind sono quasi del tutto scomparsi (restano alcune sfuriate nella schizofrenica “Bladecatcher”), si palesa l’amore per l’heavy metal più classico – come dimostrano gli incroci chitarristici – e per il progressive rock/metal – testimoniato dalle sempre più intricate trame strumentali.
Non mancano canzoni dall’indole lisergica ed introspettiva come la sognante “Sleeping Giant”, la gustosa “This Mortal Soil” e la soffusa “Pendulous Skin”, una progressive ballad con voce dilatata ed avvolgente. Ma i Mastodon adorano soluzioni al di fuori di ogni controllo, ritmiche da emicrania (lode al drummer Bran Dailor) e riff vertiginosi, ovvero l’esatta trasposizione di brani quali “Capillarian Crest” e “Circle Cysquatch”… i Dream Theater in confronto sono ridicoli. Da segnalare inoltre la presenza di alcuni ospiti speciali: Josh Homme (QOTSA), Steve Von Til e Scott Kelly (Neurosis), e Cedric Bixler-Zavala (Mars Volta). Il primo degli ospiti citati fa capolino nella bellissima “Colony of Birchmen” con la sua inconfondibile voce.
I Mastodon non sbagliano un colpo, sono una macchina da guerra ben collaudata e non conoscono limiti. “Blood Mountain” è un album eterogeneo in quanto a idee e soluzioni, omogeneo in quanto a qualità, tra i migliori album del 2006. Da avere!
Davide Straccione