MOURNFUL CONGREGATION – The monad of creation
Dopo averne pubblicato sul doppio cd antologico “The dawning of mournufl hymns” la passata produzione, l’etichetta giapponese Weird Truth immette sul mercato anche il nuovo lavoro (contenente comunque canzoni composte fra il 1996 e il 1999) degli australiani Mournful Congregation. Un gruppo di culto tra i fan del depressive sound, in quanto i nostri furono tra i primi (i loro esordi risalgono al lontano 1993) a seguire la strada tracciata dai primi Cathedral e, soprattutto, dalla coppia finlandese Unholy e Thergothon: ovvero doom metal lentissimo e sepolcrale, musica in grado di dare profonde sensazioni di disperazione all’ascoltatore.“The monad of creation” presenta il gruppo in forma, e le canzoni, pur lunghissime (la title track sfiora i 20 minuti) non risultano mai dispersive, ma sono anzi compatte nel loro infinito senso di tristezza ed abbandono. I Mournful Congregation potrebbero essere definiti come dei My Dying Bride al rallentatore (sembra incredibile, ma è così!); specialmente l’ottimo lavoro delle chitarre riporta infatti alle atmosfere contenute nei dischi del gruppo inglese, vista anche l’alternanza fra porzioni arpeggiate, lugubri riff e tragiche linee soliste, vero marchio di fabbrica del gothic doom di scuola inglese. Solo che poi il gruppo australiano ammanta tutto in un’atmosfera dannatamente funebre ed è difficile, se non impossibile, riuscire a scorgere la luce in fondo al tunnel nel quale i Mournful Congregation gettano l’ascoltatore. Un gruppo affine, specialmente per intenti, possono essere i nostri Void Of Silence, in particolar modo per l’attitudine assolutamente apocalittica che regna sovrana in ogni nota di quest’album. Se amate crogiolarvi in queste sonorità, per voi sarà una piacevole tortura perdervi fra le disperate note di “The monad of creation”.
Marco Cavallini