PART CHIMP – Thriller
Ed io che pensavo servisse la barba di Neil Fallon ed il fegato di Paul Gasgoigne per fare la differenza nell’olimpo dei “brutti, sporchi e cattivi”. Questi Part Chimp, con tanto di polo e facce da bravi ragazzi, hanno scelto una via alternativa per entrarci di diritto: chitarra, basso, batteria e montagne di amplificatori. Una formula tanto semplice quanto efficace.Fin dall’irresistibile opener, l’abum si presenta come un tripudio di chitarre adipose, saturazioni spacca timpani e grande versatilità sonora. Cosa chiedere di più? La potenza sprigionata da ogni singola nota, come fosse un caterpillar in discesa senza freni che ha preso velocità, è inarrestabile ed inesorabile, pronta a giocarsi la resistenza degli speaker del malcapitato ascoltatore; tant’è impressionante il muro di suono qui disposto, che a percuotere i strumenti sembrano una dozzina anziché 4. Distorsioni in grado di far crollare palazzi interi ed inghiottire tutte le macerie e la polvere creatasi attorno alle rovine, lasciando solo il vuoto.
Perfetta anche l’alternanza tra pezzi groovy (“Trad”), altri dilatati (“Dirty Sun”, “Tomorrow Midnite”, “Super Moody”) ed altri ancora articolati (“Today 3”, “Sweet”), con un unico comune denominatore: creare il suono più loud possibile. Merito di una produzione in grado di esaltare i bassi buca-stomaco ed uno dei fuzz più sporchi che ci sia dato ascoltare. Pura libidine uditiva che fluisce senza intoppi, mentre le vocals si pongono a metà strada tra lisergiche soluzioni a la Loop e rock scanzonato.
Noise rock U.S. + stoner + grunge = “Thriller”.
O meglio, prendete Pissed Jeans, Mudhoney, Black Sabbath, Harkonen, Melvins e fategli fare la lotta nel fango.
Né Paul Gasgoigne, né Neil Fallon e né Bud Spencer potranno fare di meglio.
Damiano Rizzo