PELICAN – The fire in our throats will beckon the thaw

Post doom rock. Ecco spiegato in tre parole quanto proposto dai Pelican, una delle più liete sorprese degli ultimi anni. Solitamente i recensori utilizzano il termine “post” quando non sanno come definire un disco e cercano in questo modo di dare un tono intellettuale al proprio scritto, ma, credeteci, mai come in questo caso il termine usato in apertura è stato più azzeccato. Preceduto dall’EP “March into the sea” (qui riproposta in una nuova e più breve versione), questo “The fire in our throats will beckon the thaw” è il secondo full lenght per il quartetto americano (al debutto con “Australasia” nel 2003). Un disco interamente strumentale che emana un fascino e un gusto particolari, in grado di rapire l’animo e portarlo lontano.Sette canzoni fungono da colonna sonora per un ‘viaggio’ che una volta iniziato sarà bellissimo proseguire fino alla fine, avendo poi la voglia di ricominciarlo non appena il cd sarà terminato. Una musica lenta, lisergica e soffusa che non manca però di slanci d’elettricità satura (anzi) e che ha la capacità di far convivere la dolcezza di certi passaggi acustici con la pesantezza del guitar riffing tipico del doom. Per darvi un’idea della proposta dei nostri, pensate ai Mogwai (forse i massimi esponenti della scena post rock) che “flirtano” col doom, oppure immaginatevi dei Neurosis meno claustrofobici e più “umani”; non sarete molto distanti dallo spettro sonoro abbracciato dai Pelican. Lunghe porzioni arpeggiate fanno da preambolo a pesanti sfuriate elettriche, le quali lasciano poi spazio a dolci passaggi acustici; il tutto ammantato in un’atmosfera squisitamente apocalittica. Stupisce, ma neanche troppo, il fatto che un gruppo dal così grande potenziale sia ancora quasi completamente sconosciuto in Europa (del resto finchè le copertine le riempono Hammerfall, Dimmu Borgir, Stratovarious e compagnia…); fortunatamente la band è oggi supportata dall’intraprendente Hydrahead (etichetta che ha anche lanciato i grandi Jesu) e si spera che in un futuro prossimo possa raggiungere il consenso e la stima meritati. Se fra i vostri acquisti non vi concedete molti azzardi, i Pelican devono esserne uno.

Marco Cavallini