PENTAGRAM – Relentless

I Pentagram non hanno bisogno di presentazioni. Riconosciuti ed apprezzati pionieri del doom, idolatrati da orde di fans e musicisti da oltre 30 anni, rilasciarono il loro debut album nel 1985 per la Pentagram Records/Dutch East Recordings. Il masterpiece, dato alle stampe semplicemente come “Pentagram” è il medesimo lavoro recensito in queste righe, salvo un diverso ordine dei pezzi ed alcune diverse registrazioni, uscito in seguito sotto Peaceville nel 1995 e reintitolato “Relentless”. Riproposto nel 2005 in versione digipack e correlato di un curato booklet interno, la dice lunga sull’importanza che questo disco ha avuto all’interno del movimento. Il tempo non ha scalfito minimamente il suo fascino, capace di risultare ancora attuale nonostante siano passati 26 anni dalla sua uscita. Apre le danze (macabre) “Death Row” che ci attraversa come uno spettro e fa raggelare il sangue. Black Sabbath all’ennesima potenza, distillato della parte più maligna, oscura ed elettrica. Molti riconosceranno “All your sin” per essere stata coverizzata dai Cathedral nel demo “In memorium”, seguono “Sign of the wolf” e “The Ghoul” che vi tirerà giù dalla sedia, vi farà accendere una candela e tremare di piacere con un megariff pieno e terrificante. Ma qui non si butta via niente. Ogni cosa proposta brilla di luce (spettrale) propria. Ritengo Victor Griffin un eccellente riff-maker, Hasselvander uno dei migliori batteristi che una band doom possa desiderare (passato per un periodo anche alle chitarra/basso, dopo la dipartita dello stesso Griffin). Completa il tutto Bobby Liebling, che con la sua voce incolore dà un’atmosfera particolare al tutto.
Ogni singolo pezzo è un anthem da cantare nella vostra caverna, dove vi state agghindando prima di recarvi al sabba della notte di Ognissanti. Il lavoro è coeso, come raramente mi è capitato di ascoltare. La produzione è polverosa, ma credetemi, dischi come il successivo “Day of reckoning” non hanno beneficiato della maggiore pulizia del suono, perdendo notevolmente di fascino.

Un classico del dark-doom. Assolutamente da avere nella propria collezione privata. LONG LIFE TO PENTAGRAM

Gale La Gamma