PHASED – Medications
Strana band i Phased. Nascono nel 1997 dalle ceneri dei Mercury 4°F, due dischi alle spalle (“Schtomp… and decadence” del 2000, “Music for gentlemen” del 2003) e una line up cosmopolita. Chris Sigdell (voce e chitarra), Chris Walt (basso) e Marko Lehtinen (batteria) provengono da Svezia, Svizzera e Finlandia. È forse questo miscuglio a produrre il risultato che si ascolta in “Medications”, ibrido di stoner, punk, rock’n’roll, space e doom che il gruppo stesso definisce ‘psychedelic deathrock’.Non tutto è messo sempre a fuoco. A volte si ha la sensazione che il gruppo sbandi proprio per un eccesso di eterogeneità. Tuttavia ascolto dopo ascolto il lavoro si fa apprezzare e affascina non poco. I Phased di oggi vogliono aggredire e stupire. L’album inizia con un paio di oscure matasse che ricordano le sonorità malsane di Porn e certi Melvins (“Worship the sun”, “Nihil slayride”); prosegue accelerando talvolta i ritmi per puntare su un impatto speed’n’roll (“Reminder”, “Back in time” – ideale punto di incontro tra Hawkwind e Motorhead -), altrove poggiando su una struttura più semplice, smaccatamente hard rock (“The marsh chapel experiment”, “Traces”). Se “Sausage tricks” elabora temi ‘sabbathiani’ e si lascia andare ad un svisata ultra acida dove si fa notare il basso di Chris, in “Frozen buds” e “Solitary animal” riff secchi ma carichi di groove si alternano a pause malvagie ed inquietanti dal taglio doom space psych.
“Nude interlude from hell” conclude il disco in modo travolgente: partenza super doom e svolgimento heavy cosmo psych da viaggio intergalattico, andate senza ritorno. D’altronde le parole di Chris sono chiare: let me go to hell, let me burn so swell, i’ve got nothing to live, i’ve got nothing to give.
Alessandro Zoppo