POISEDOTICA – La Distancia

Siamo esseri anfibi. Viviamo in un mondo confuso, difficile, fatto di simboli ed esperienze. L’arte di vivere ci consente di attraversare distanze e passare da un universo all’altro. Dal sonno alla veglia, dalla terra all’acqua, dalla tentazione al peccato, dal singolo alla società e le sue regole. È questo il sostrato alla base di ‘La Distancia’, nuovo eccitante capitolo discografico degli argentini Poseidotica, giunto dopo il debutto ‘Intramundo’. Martín Rodríguez (basso) elabora un concept album sull’acqua e l’universo anfibio ispirato da alcuni spunti di Aldous Huxley. Non a caso il libretto del cd è ricco di scritti e foto suggestive. Lo accompagnano in questa avventura Federico Bramanti alla batteria e la coppia di chitarristi formata da Hernán Miceli e Santiago Rúa.Il lavoro è stato registrato in presa diretta a Buenos Aires, con successivi inserti di theremin, piano Rhodes e synths ad opera di Juan Stewart. Una ricchezza di sfumature che si riflette in un sound strumentale fantasioso e spumeggiante, che attraversa vibrazioni e stili diversi. La title track esemplifica al meglio le capacità dei Poseidotica: un saliscendi di emozioni che poggiano su acid rock, progressive, jazz, kraut, hard e dolenti sensazioni latine. La psichedelia prende il sopravvento quando si fanno largo i paesaggi fatati di “Sueño Narcótico” e quelli heavy space di “Campo Magnético” e “Maldita”, che si tramuta in “Equinoccio” concedendosi una vibrante coda ambient.
Le magiche alterazioni spazio temporali di “Tiempo y Espacio” conducono in una incredibile dimensione, tra ritmiche rapide e taglienti e riff saturi d’elettricità. Gli andirivieni ossessivi di “Anfibio” riportano la mente alle vecchie glorie del progressive più jazzato, facendo da ponte per i 14 minuti della conclusiva “Las Magnitudes”, odissea lisergica che consacra i Poseidotica tra i maggiori esponenti del nuovo suono acido psichedelico. ‘La Distancia’ è uno dei migliori album del 2008. Farlo vostro è un ordine assoluto.

Alessandro Zoppo