POLARBEERS – Polarbeers

Trio nato nel 2007 a Milano, i Polarbeers (nome da curioso gioco di parole) giungono all’esordio nella rovente estate 2013. Il gruppo si è assestato dopo diversi cambi di line up ed ora è composto da Fox (chitara e voce), Minus (batteria, backing vocals e tastiere) e Paul (basso e gong). Il loro debutto omonimo presenta diversi spunti e motivi di interesse. Composto da ben 18 tracce e con una durata di oltre 70 minuti, la band dà sfogo alle tante sfaccettature che li hanno indirizzati verso il rock. Ne consegue un sound dai molti toni e colori: i tre decidono di non puntare su uno stile predefinito ma viceversa fondono più influenze per un variegato e lodevole risultato. Forti di un bagaglio tecnico cospicuo, qualitativi anche in fase di songwriting, i Polarbeers sfornano un lavoro che parte da basi stoner e punk rock per svilupparsi in un concentrato nel quale si assaporano momenti grunge e doom. La psichedelia è l’arte che muove i sogni dei nostri; l’hardcore e il post core è quel momento cui c’è bisogno di una sterzata; il funky non poteva certo mancare con le sue tonnellate di groove. Ci sono poi i momenti più riflessivi tra post rock, ambient ed un lieve sapore bluesy. Infine il sacro fuoco 70’s hard rock che arde nel cuore di ogni rocker.
In sostanza i Polarbeers ci consegnano un album vorace che unisce sapientemente diversi umori, un disco energico, sognante ed euforico, depresso, intimista e capace di essere ruffiano. Diciotto brani che sono un cazzotto che sa anche accarezzare. Insomma, questo è un esordio sorprendente che conferma gli enormi passi fatti dal rock underground nella nostra penisola. Il minimo che potete fare è ascoltare l’album, e ora please, passatemi una delle tante birre polari: è cio cui ho bisogno in queste torride giornate.

Antonio Fazio