PSYCHO CRITTERS – Barbablues

Birra e sudore, urla e passione. Con questi quattro semplici termini possiamo sintetizzare il primo demo degli Psycho Critters, band avellinese che si propone come una valida alternativa al pop rock lobotomizzante che il panorama italiano continua a proporci.Forti e vigorosi, i quattro scuotono anima e culo con un garage rock’n’roll sporco e vibrante, caratterizzato dalla voce coinvolgente di Annarella (che come impostazione ricorda vagamente Yvonne, singer dei tedeschi Jingo De Lunch) e dalle chitarre possenti di Max e Giammi. Niente basso dunque, solo la secca batteria di Mariu a spingere i brani e caricarli di groove. L’unico difetto lo troviamo nella registrazione: di base troppo amatoriale, “da cantina”, a tratti inficia il risultato complessivo non donando il giusto dinamismo alle composizioni.
A parte questo aspetto (che in un demo d’esordio ci può stare), gli Psycho Critters dimostrano grinta e attitudine. Valgono tanto le sfuriate iniziali “Barbablues” (bello il cantato alternato) e “Gonna feel all right”, odora di blues marcio (Jon Spencer docet) “Time to go”, si abbeverano alla fonte perversa di Fuzztones e Nashville Pussy “Self control” e “Hot leaf” (riff affilatissimo!). Mentre “Bax” tenta una carta diversa, quella della melodia più dolce su un tappeto decisamente heavy. Esperimento riuscito al 100 per 100. Insomma, se volete mazzate e vi piace il rock duro, crudo e sincero, gli Psycho Critters sono qui per voi. Buon umore, sbronza e divertimento sono garantiti.

Alessandro Zoppo