RADAR MEN FROM THE MOON – Subversive II: Splendor of the Wicked

La sperimentazione è il credo dei Radar Men From the Moon, trio olandese giunto al quinto album con questo “Subversive II: Splendor of the Wicked” (edito da Fuzz Club Records). Partito da consolidate basi psichedeliche, il gruppo di Eindhoven ha progressivamente cambiato il proprio sound allontanandosi in maniera quasi definitiva dagli stilemmi classici del genere, attraversando fasi space rock e giungendo a varcare confini tra il kraut, la sperimentazione noise e la trance ambient.
In questo nuovo lavoro, seguito di “Subversive I” (2015), i tre accentuano la vena noise, specie nella prima parte dell’album con il secondo brano “Splendor of the Wicked” e la terza “Masked Disobedience”. Vengono messi in atto una visione ed un approccio cyber punk: sono pochi gli elementi psych ancora presenti nel sound, all’interno del quale emergono influenze post punk e post rock (soprattutto nel brano d’apertura “You Filled the House with Merciless Sand”). “Splendor of the Wicked” è fortemente debitrice dell marchio Sonic Youth, così come la già citata “Masked Disobedience”. Con “Rapture” entriamo in una dimensione totalmente diversa: il minimalismo dei nostri ci trasporta nei cupi meandri trance trip hop e fa da ponte alla chiusura affidata a “Translucent Concrete”, capace di ripetere le coordinate ipnotiche della canzone precedente in una sorta di colonna sonora (difficilmente etichettabile) da rave party psichedelico.
Insomma, i RMFTM giocano con la materia lisergica stravolgendola e rendendola talvolta ostica, talvolta destabilizzante. Non facilmente assimilabile con pochi ascolti, la scrittura dei tre richiede una forte apertura mentale. Segno che il gruppo ha una notevole gamma di frecce nel proprio arco: ma da belli e incompiuti, gli manca ancora il colpo letale con cui sferrare il ko definitivo.

Antonio Fazio