RAINBOW BRIDGE – James and the Devil

Prodotti da una realtà del tutto nostrana quale la Tarock Records (Puglia), i Rainbow Bridge lanciano “James and the Devil”, nuova incursione dopo l’assaggio del 2010 dal titolo omonimo. Il trio composto da Giuseppe Piazzolla (voce e citarre), Alessio Campanozzi (contrabbasso) e Paolo Ormas (cajon, batteria) dona nuova luce ai classici del re indiscusso del rock psichedelico: Jimi Hendrix. L’improvvisazione è la forza trainante. Ne scaturisce un disco fluido, carico di sonorità etniche, desert rock, blues e folk magistralmente fuse in una track list dal doppio volto, tenero e tagliente.L’anima dei Rainbow Bridge si mette a nudo, esaltandosi in brani come “Foxy Lady” (dal contrabbasso prepotente suonato con archetto), continuando con “Red House” in pieno stile Muddy Waters, passando per “Manic Depression” – dalla vena etnica doorseggiante – e finendo con “All Along the Watchtower”, trasformata in una vera e propria folk ballad. L’apparenza in questo caso inganna: “James and the Devil” è una vera e propria reinterpretazione, basata sulla ricerca delle radici che stanno alla base del sound di Hendrix e sullo studio di nuove sfumature stilistiche. Il vecchio e il nuovo s’incontrano, si fondono, si completano. L’intensità viscerale con cui viene suonato, completa un disco che nonostante sia definito propriamente un tributo profuma di fresco. Autentici!

Enrico Caselli