SAINT VITUS – V

Forse nessuno meglio dei Saint Vitus riesce a trasmettere con tanta chiarezza l’essenza del doom in una sola nota. Il loro suono, compresso, grezzo, potente e sgraziato penetra nelle meningi e blocca all’istante l’anima nella gabbia che il destino avverso ha preparato per ognuno.La Southern Lord ci regala un ristampa di lusso di questo grandissimo disco del 1990, lusso sia per la qualità della masterizzazione, sia per il packaging (essenziale ma ben fatto) sia per una piccola perla extra: il video del primo concerto dei Vitus con Wino. Registrato a Palm Springs nell’86 in una palestra con pubblico giovanissimo seduto per terra e inconsapevole del pezzo di storia che si trovano davanti, conservato per tanti anni da Scott Reeder, questo filmato in bianco e nero ci da un assaggio (5 canzoni) dello spirito immenso di questa band. Wino spiritato, Dave incurante, il tutto per una platea non propriamente interessata al feedback e al wha schizzafrenico che imperversano fra gli avanzamenti sabbatthiani.
Parlare poi del disco in se è quasi imbarazzante, anthem come I bleed black e Living Backwards non hanno bisogno di presentazioni, nella loro accidiosa potenza riescono a rapire anche orecchie non abituate al doom. Ma il cuore dell’album è e rimane la serie di 3 strazianti pugni nello stomaco a metà disco, Patra (petra) è l’emblema di quel tocco di Dave Chandler che toglie il respiro ad ogni nota; in Ice Monkey riaffiora la rabbia perennemente repressa di Wino e Jack Frost rimane anche a distanza di anni una delle marce doom più annichilenti di sempre. Ormai abituati alla densa lentezza ci si trova spiazzati con la chiusura infuriata di Angry Man e Mind Food, pezzi in cui i Vitus si sfogano e lasciano andare strizzanod l’occhio anche all’hardcore d’annata.
Una delle pietre miliari del doom metal, in cui due degli uomini che più hanno impersonificato questo genere danno il massimo. Dischi del genere sono capaci di attanagliare la mente e lo spirito.

Federico Cerchiari