SCARECROW – Deadcrow
Giungono dalla Finlandia gli Scarecrow ma è come se vivessero in New Jersey in un grande baraccone animato, pieno di zombie, vampiri, licantropi e zucche di Halloween. “Deadcrow” è il loro debutto, con alle spalle una doverosa gavetta fatta di ep, 7”, 12” e split (in compagnia di Lucien e Sex Sex Sex). Quanto si ascolta in questo album è, neanche a dirlo, un horror punk alla Misfits/Samhain, condito con una impalcatura metal, tendenze hardcore e la quasi totale assenza di impatto melodico (se non nel punk’n’roll festaiolo e ubriaco di “Don’t open the cemetary gates” e nelle sotterranee, pestifere armonie di “Earth is dead”).Grim (basso), Jack (voce), Samsam (batteria) e Ruho (chitarra) si divertono a creare un immaginario lugubre e tenebroso, come nei migliori splatter o da festa di paese. Si sale sul carrozzone e il divertimento è assicurato. Il loro è un punk spinto fino all’eccesso, non a caso le ritmiche picchiano durissimo sfiorando il metal, i riff sono taglienti come lame e le vocals di Jack urlate fino all’inverosimile. Se ci si aggiunge una sana dose d’ironia (con titoli simpatici e di spirito come “Scumdogs” e “Dead & happy”) il gioco è fatto. Nulla di particolarmente originale (anzi…) ma un ascolto spassoso e ‘fanciullesco’.
Con una personalità più spiccata e una maggiore concentrazione nella stesura dei brani (12/13 canzoni sono davvero troppe anche se il disco non supera i 40 minuti…) gli Scarecrow potranno levarsi molte soddisfazioni, soprattutto placando la fame di chi ha nostalgia del Danzig dei vecchi tempi.
Alessandro Zoppo