Sons of Otis – X
Puro vortice sonoro. Un vuoto cosmico, X. Incognita, antro oscuro, sospensione della mente. “X” è tutto ciò che gli amanti dei Sons of Otis attendevano da tempo, dalle matasse fumose di “Songs of Worship” e del 10″ “The Pusher”.
Cover degli Steppenwolf che ritorna su questo nuovo lavoro, nella consueta trasfigurazione mistico spaziale tipica dei figli di Otis. Ken, Ryan e Frank, tre adepti del verbo più space psichedelico del versante stoner doom. Attivi ormai da dieci anni, girati tra il loro Canada e gli Usa, valicando confini, fisici e mentali. Dai tempi gloriosi di “Paid to Suffer” e del capolavoro “Spacejumbofudge”.
Oltre la loro opera sono pochi gli spiragli che si intravedono. Oggi, sullo stesso, sublime livello, abbiamo soltanto Electric Wizard, Ufomammut, Acid King e Porn (Men Of). Ma i Sons Of Otis non si fermano certo. Avanzano minacciosi, demolendo le nostre barriere, ampliando a dismisura le nostre percezioni.
L’arma è l’astrazione psichedelica, un continuo stato di trance indotto da ritmiche paralizzanti, una voce filtrata e cavernosa, dei riff di chitarra che penetrano la pelle e fanno male, tanto male… “Way I Feel” è un pugno in faccia, sludge spaziale vomitato a tutto volume dagli amplificatori. “Relapse”, “1303” e “Help Me” portano alle estreme conseguenze il connubio psych doom: fuzz e distorsioni si rincorrono, echi provenienti da pianeti lontani ci conducono in una nuova dimensione planetaria.
Pur poggiando su strutture compositive fisse e monolitiche, i Sons of Otis conservano la gran dote di non annoiare, neanche quando le trame si fanno tremendamente ossessive. Un buon vantaggio lo dà anche il lavoro di Billy Anderson in fase di produzione e mixaggio.
Tanto che i dieci minuti di “Eclipse”, tutti feedback e fasi secche di batteria, volano alti sulle ali del drone doom più stordente. E i quattordici di “Liquid Jam” (titolo programmatico…) sono il tributo definitivo a tutto ciò che è heavy e psichedelico.
C’è poco da aggiungere: Ken, Frank e Ryan hanno partorito un nuovo gioiello, magico figlio delle volte celesti. Il vecchio nonno Otis sarà sicuramente contento.
Alessandro Zoppo