SPIRITU – Spiritu
E ora il buon Jadd della Meteorcity è sceso in campo con un suo gruppo, gli Spiritu, qui al debutto con la produzione di Jack Endino (Soundgarden, Mudhoney, Nirvana). Il disco esce negli Usa per l’etichetta madre ed è licenziato in Europa per i tedeschi della People Like You.
Ai primi giri, la band mi aveva lasciato un po’ perplesso, c’era qualcosa che non andava, poi ho focalizzato: è il batterista, troppo leggero, poco rude e volgare nel suo approccio allo strumento. Abituati come siamo a sentire dei cavernicoli pestare sulle pelli, questo mi è subito sembrato molliccio, e lo penso tuttora. Comunque, i restanti tre funzionano molto bene nel mettere assieme uno stoner-doom abbastanza vario di matrice Monster Magnet. Le chitarre di fuzz e la voce grintosa e a tratti gracchiante di Jadd ( un po’ Layne Stayley, un pò Sebastian Bach) sono le peculiarità che saltano subito all’orecchio.
È nelle pistolettate di Clean Livin’ che il nostro ‘one man-label’ dà il meglio di sé riuscendo a infondere corposità ad un brano già tosto. Altra prova eccezionale quella di Glorywhore, un concentrato di potenza realizzata alternando riffing grasso e fumoso. In mezzo, stacchi ficcanti e ripresa esplosiva degna dei migliori Kyuss. L’opera maxima si divide tra Z , che coraggiosamente apre il disco, e la finale Slump. Entrambe dei bignami desertici viaggianti sui nove minuti di durata.
Sul finire gli Spiritu rendono giusto omaggio alla seventies cult band Sir Baltimore con Woman Tamer, una canzone-un giro che ogni adepto dovrebbe imparare subito assieme a quello di ‘Lord Of This World’ dei Sabbath.
Se cercate delle buone novità di genere date un ascolto a questo disco, vi potrà catturare, e magari accoppiatelo all’ultimo dei Los Natas, uscita significativa sul lato dello stoner più psichedelico.
Francesco Imperato