T.H.U.M.B. – Lunar Flight
L’uscita di questo “Lunar flight” da parte dei T.H.U.M.B. rappresenta senza dubbio un nuovo colpo per il panorama stoner tricolore. Innanzitutto perché vede materializzarsi un sodalizio tra la band trevigiana e la Wuck Records, etichetta di Fabrizio dei Black Hole Of Hulejira. Poi perché produzione, realizzazione ed esecuzione di questo ep sono stati fatti in maniera veramente professionale. Quattro brani che ampliano le coordinate sonore del gruppo e grazie all’introduzione di synth analogici spingono verso nuove lande tutte da esplorare.
Rispetto alle uscite precedenti (ricordiamo l’ultimo ep “Overloaded rock’n’roll”) il songwiriting si è arricchito di fumose vibrazioni psych, matasse avvolgenti che opprimono con le loro derive astrali e futuristiche. Un tuffo nello space rock insomma, condito con i soliti riverberi fuzz tipici dello stoner ed un impatto radicale preso in prestito direttamente dal punk.
E’ proprio il brano iniziale, “Lunar flight”, a segnare un nuovo punto di partenza per i T.H.U.M.B.: nove splendidi minuti di heavy psych espresso ai suoi massimi livelli, ricco di ondate sconquassanti e vocalizzi quasi innaturali. Insomma, una spaventosa cavalcata verso il cosmo: senza mezzi termini il miglior brano mai composto dai tre. La successiva “Wasted words” ha invece un andamento ipnotico degno dei compianti That’s All Folks!, incentrato su un riff grasso e su ritmiche paralizzanti. I rumori strampalati di “Kobal, the eggman from Venus” preludono al gran finale di “Magic drug”, stoner con piglio punk, dopato al punto giusto per chiudere in bellezza un dischetto da far paura. Chi criticava i T.H.U.M.B. o ne snobbava le qualità ora dovrà ricredersi. Peccato si tratti di soli quattro pezzi… In attesa di un full lenght godiamoci i frutti acidi di Bokal e compagni.
Alessandro Zoppo