TETTOMANI / SUNBURN – Ritorno alla durezza / Demo
Bologna si conferma città madre della goliardia e i Tettomani non fanno eccezione. Gruppo che ruota attorno all’asse creativa messa in piedi da Fraz (voce, dallo smaccato accento emiliano…) e Doc (chitarra dal riff facile), all’attivo da diversi anni, tornati poi a calcare le scene (o i porno shop, come preferite…) sotto le spoglie dei Sunburn.“Ritorno alla durezza” è una enciclopedia di porno demenzialità applicata al sound hard & heavy. Porno metal dunque. Ma di pregevolissima fattura. Non a caso una persona entrata in camera del sottoscritto mentre ascoltava l’iniziale “Succhia il katzo” ha esclamato: “Chi sono questi? Chi?? I Tettomani?? La musica è ottima, se solo non fossero così stupidi…”. In realtà l’essenza del progetto è proprio questa: base di solidi riff e ritmiche compresse su cui adagiare i deliri zozzi del Fraz. Un misto di Pantera, Metallica, Corrosion Of Conformity e chitarre gigantesche in stile Zakk Wylde (periodo Pride & Glory, primi episodi Black Label Society).
Da questa fusione ne escono episodi come la doomy “Vibratore”, le sfuriate di “Toro da monta”, la decadenza dark di “Cagna da sbattere” e gli stop’n’go libidinosi di “Cazzi di pane”, vero e proprio hit generazionale. Se solo fossero arrivati prima di Alice In Chains e Korn…
Il tutto prodotto a livello amatoriale ma suonato con grande perizia. E soprattutto impreziosito da intermezzi di piacere di cui potete intuire la provenienza…
Nel caso dei Sunburn invece la matrice porno viene messa da parte (ahinoi…) ed incanalata in forme più ortodosse. Diciamo pure che la nuova incarnazione della band predilige maggiore serietà ed elabora le proprie origini in modo convenzionale. Lo dimostrano brani ben congegnati come l’oscura “Space totem” (migliore song del lotto, senza dubbio), la cadenzata “When hell freezes over” (rielaborazione della precedente “Vibratore”) e l’assalto groovy thrash di “Back under”. Curiosa e ben riuscita la cover di “Love me two times” dei Doors, mentre “To the end” e “Love 666” (altra riproposizione, in questo caso di “Cagna da sbattere”) possiedono una notevole carica evocativa. Chiude il lavoro “Anymore”, auto citazione di “Toro da monta”, resa con la stessa alternanza di arpeggi plumbei e riff ciccioni.
Se volete divertirvi e ascoltare ottima musica, allora scegliete i Sunburn. Se invece avete perso ogni freno inibitore e conoscete ogni particolare della vita di Jenna Jameson allora i Tettomani diventeranno ben presto i vostri idoli.
Alessandro Zoppo