THREE EYES LEFT – La Danse Macabre

Dopo ben nove anni passati nel più totale underground e una manciata di lavori autoprodotti, i bolognesi Three Eyes Left approdano al contratto con la nostrana Go Down Records per la pubblicazione dell’album “La Danse Macabre”. Seguendo il progresso del trio, si può notare come il suono si sia evoluto negli anni, smarcandosi poco a poco dall’approccio più rockeggiante degli esordi per avventurarsi in territori decisamente più fangosi. L’album in questione declina la psichedelia pesante verso lo sludge, evitando di sprofondare nelle paludi nichiliste degli Eyehategod, e richiamando piuttosto i nipponici Church of Misery, senza però seguire la lezione sabbathiana con la stessa ostinazione del combo del Sol Levante. I cinque brani proposti da Maic (voce/chitarra), Andrea (basso) e Stern (batteria), piuttosto lunghi ad eccezione dell’opener “Vestibulum Diaboli”, forniscono una robusta dose di riff granitici, inni alla memoria di Sleep e Blood Farmers, cadenzati secondo ritmiche rocciose, insistenti e poco propense alle accelerazioni. Fra gli accumuli pietrosi di fuzz trovano spazio alcune brevi aperture di aliena placidità, che fungono da contrappunto ideale allo scroscio delle chitarre distorte, e donano a pezzi quali “Lord of Underworld” e “The Devil Walks with Him” un sufficiente grado di dinamismo. L’essenza dell’album però rimane nell’accatastarsi di giri di chitarra costruiti su pentatoniche che pesano come macigni e puntano a radere al suolo ogni ostacolo, riff dopo riff dopo riff, preservando tuttavia una certa orecchiabilità, come dimostra a dovere la title-track che va a chiudere il lavoro.
“La Danse Macabre” è un disco che corona gli sforzi di una band che, impegnatasi per ormai un decennio, ha trovato la maturità nella proposta di un sound di indubbia pesantezza ma non eccessivamente incline all’asfissia, e che costituisce un buon compromesso tra stoner, sludge e il verbo del Sabba Nero. Quello che i Three Eyes Left hanno da offrire, in definitiva, è una buona dose di passione per l’heavy psych, nella quale s’incontrano le influenze di Sleep, Electric Wizard o Church of Misery. Sviluppando una maggiore personalità, non potranno che crescere; perciò, oh voi adoratori del Riff, lasciatevi trasportare nella danza macabra e non perdete d’occhio questa concreta realtà nostrana.

Davide Trovò