THULSA DOOM – Keyboard, oh Lord! Why don’t we?

Che sorpresa il nuovo disco dei Thulsa Doom! Insieme a “Smugglers” dei WE, “Gravity X” dei Truckfighters e a “The Search” degli El Caco potrebbe essere letto come uno dei dischi chiave per capire da quale parte sta andando l’evoluzione dello stoner sound scandinavo. I tempi di “The seats are soft but the helmet is way too tight” sono lontanissimi, i Thulsa Doom si discostano da quel suono heavy rock che aveva dato loro consensi ed un certo successo commerciale per osare e provare a dire qualcosa di nuovo in un panorama ormai saturato come quello odierno.La chiave per intraprendere questo nuovo percorso è una varietà di stili e sfaccettature che rende il disco un’avventura continua. Lo stoner scompare quasi del tutto, ne rimangono i brandelli (le linee di fuzz che costeggiano la stupenda “Raisins and grapes”) e qualche accenno al mondo distorto e robotico dei Queens Of The Stone Age (le ritmiche strampalate di “In the deep of a city”). Il resto gioca le sue carte andando a pescare dall’hard rock dei ’70 (“Be forewarned”, “Mr. Slow”), dalle calde sonorità East Coast americane (“Need the air”), dal pop articolato e intelligente (“Stay O.K.”, “Tears in the morning”), condendo il tutto con un lavoro sulle melodie di chiaro stampo soul. Davvero una sorpresa se si pensa alla band che cavalcava stoner rock e punk in occasione di “…And then take you to a place where jars are kept”. “Papa was” sembra addirittura una versione sgraziata e travolgente dei King’s X, con quelle armonie vocali pulite, piene e marcate.
Un suono che entra nel profondo, tocca cuore e mente, fa vibrare il corpo scaldandolo con emozioni fitte quali quelle beatlesiane di “The ballad of me and fast wins” o quelle che animano la title track, bizzarro miscuglio che parte come un missile heavy psych e si chiude con una coda che unisce metal e progressive.
Davvero un disco inaspettato “Keyboard, oh Lord! Why don’t we?”, soprattutto per chi non si attendeva tale svolta da un gruppo come i Thulsa Doom.
Thumbs up!

Alessandro Zoppo