UCCULTUM – Wheels of the black sun

Dopo l’ottima impressione che ci avevano fatto con il precedente ep “Immortal” tornano gli Uccultum, doomsters del New Hampshire che sfornano finalmente il loro definitivo full lenght. “Wheels of the black sun” concentra dodici brani di puro doom metal, di sicuro non originale ma scritto e suonato con passione e sudore. Oltre che ‘analizzato’ in tutte le sue sfumature.Già, perché gli Ucculutum (Gleen Guimond – voce, chitarra -, Scott Cook – basso – e Andrew Desrosiers – batteria -) si dimostrano veri conoscitori della materia e in un’ora ci deliziano con sane scosse ‘sabbathiane’ e una certa varietà all’interno di uno spettro sonoro comunque ‘di genere’. Brani come “Grindstone”, The voices“” e “Dead but not gone” puntano sul doom oscuro, compatto, aggressivo, stile The Obsessed, Trouble e Unorthodox. Mentre la fantastica “To live and die”, “Blood of the soul” o la doppietta composta da “Into the sky” e “Cycle of the void” si indirizzano con maggior forza su sentieri evocativi, dal gran groove e con riff infuocati che se da un lato fanno evidente mostra dell’influenza Pentagram, dall’altro richiamano lo stile del magico Al Morris degli Iron Man.
“Lowerworld” è una lenta marcia verso l’oscurità, caratterizzata da una sotterranea melodia e dall’incessante lavoro ritmico di batteria e percussioni; “Lifeline” e “A step out of time” aprono verso orizzonti psichedelici, un suolo da attraversare ancora in futuro. La strumentale “Big sky” chiude il disco trasportandoci in un gorgo buio e magnetico, perfetta sintesi del suono Uccultum. Nero, potente e misterioso.

Alessandro Zoppo