HIDDEN HAND, THE – Divine propaganda

Scott “Wino” Weinrich è un pezzo di storia del doom: fondatore di gruppi leggendari come The Obsessed e Spirit Caravan, per un periodo chitarra e voce dei doom master Saint Vitus, è tornato in pista prima in compagnia di Victor Griffin (per chi non lo sapesse ex membro dei Pentagram) nei Place Of Skull, ora con il progetto The Hidden Hand. “Divine Propaganda” è l’esordio di questa band, nella quale Wino è coadiuvato da Bruce Falkinburgh (The Field Machine) al basso e alla voce e da Dave Hennessy (Ostinato) alla batteria.
Dietro tutto questo impasto quindi non può che esserci un monolito di heavy psych e doom ai massimi livelli, come solo Wino ci ha abituati ad ascoltare. Riff indiavolati, assoli al fulmicotone e ritmiche possenti (impressionante è il lavoro di Dave dietro le pelli!) si uniscono a testi che spaziano dalla denuncia sociale (una ferrea accusa ai mali della società odierna, leggi informazione televisiva e capitalisti guerrafondai) alla spiritualità mistica, espressa in pieno nei simbolismi dell’artwork e nella conclusiva “Prayer for the night”, preghiera maya dedicata al dio della notte Hunab K’u.

Nelle dieci tracce che compongono il dischetto si alternano dunque possenti colossi hard psych (“Sunblood”, la commovente “The last tree”, “The Hidden Hand”, la meravigliosa cavalcata strumentale “For all the wrong reasons”) e macigni doom opprimenti ed intricati (“Bellicose rhetoric”, “Damyata”, la “cathedraliana” “Tranquillity base”, “Divine propaganda”), spezzati solo dall’irruenza punk di “Screw the naysayers”. Insomma, un susseguirsi di stili e varietà sonori che mettono in evidenza, se ancora ce ne fosse bisogno, l’integrità e la grandezza di un personaggio come Wino.

Non ci sono parole per descrivere la magnificenza di questo disco, fulgida espressione di un modo passionale e coerente di rappresentare la propria musica e la propria ideologia. Mai come in questo caso la frase fatta è d’obbligo: doom on!

Alessandro Zoppo