MUDMEN – Crack of dawn

Skate, deserto e ragazze in bikini. Non poteva esserci immaginario più azzeccato per i Mudmen, trio proveniente dall’Indiana e giunto a “Crack of dawn” dopo un full lenght d’esordio (“Taint misbehaven”, uscito nel 2003) e un ep (“Dunewalker”). La creatura partorita da Joshua (chitarra, voce), Tommy (basso, voce) e Rick (batteria) è una realtà piccola ma davvero interessante. Anche perché i Mudmen vanno oltre gli archetipi (e gli stereotipi) classici del cosiddetto desert rock. Qui non c’è il fuzz esagitato di Fu Manchu e Nebula. Ma neanche le sonorità calde e pastose di Kyuss, Unida o Yawning Man.“Crack of dawn” è piuttosto una immersione totale nel più classico rock psichedelico, quello ‘trippy’ e lisergico, vissuto in totale libertà contemplando se stessi, i propri strumenti e il piacere di jammare in luoghi aperti ed incontaminati. Le sonorità del gruppo ci sembrano legate a quella sottile linea che parte da Grateful Dead e Pink Floyd e arriva a Phish, Colour Haze e Los Natas. Heavy psych nel senso puro del termine. Loro lo chiamano ‘dune rock’, ma la sostanza è la stessa. Jam polverose e slabbrate quanto basta, improvvisate, basate su canovacci che si dilatano non appena le note cominciano a fluire. Peccato per la registrazione di scarsa qualità e per qualche pecca in fase d’esecuzione, perché altrimenti avremmo avuto dinanzi ai nostri occhi (o meglio, alle nostre orecchie) un’autentica rivelazione.
Ma anche in questo senso i Mudmen si confermano outsider di lusso, gente che se ne frega di tutto, attacca gli strumenti all’amplificatore ed inizia a viaggiare. Esemplari sono a tal proposito “Sky high” (e la sua appendice strumentale “Sky high 2”), “Brutus brown” e “Spag bohl”, tre lunghissime jam spontanee e liberatorie, da vivere in spazi sconfinati con un buon bicchiere e la giusta compagnia. “Holiday” e “Teacher’s pet” azzeccano il refrain giusto che si appiccica nel cervello all’istante, mentre “Can’t stop breathing” è una liquida ballata che ci fa sciogliere come neve al sole.
Quando lo stress vi assale, i Mudmen sono la soluzione. Basta seguire il loro consiglio: kick back, relax and tune to the dune.

Alessandro Zoppo