EL BUZZARD – El Buzzard

La capacità di sintesi è senza ombra di dubbio la dote principale degli El Buzzard. La dice lunga il fatto che il loro primo cd, composto da 11 pezzi, in realtà è un mini che supera di poco i 20 minuti. Brani che durano in media 120 secondi e che riescono in così poco tempo a condensare cambi di tempo, break visionari e atmosfere diverse (dalla violenza dei riff al rumore puro delle distorsioni passando per alcune accattivanti melodie).
Quanto prodotto dal quartetto di San Jose è un noise rock tinto di sludge, incentrato sulle chitarre taglienti di Troy e Gene, sulle ritmiche sghembe di Clay (batteria) e Josh (basso) e su vocals urlate e sofferenti. Punti di riferimento possono essere rintracciati in Melvins, Unsane, Jesus Lizard e Cavity, una folle cricca che fa della deviazione mentale e dell’aggressività il proprio motto. Ovviamente nemmeno gli El Buzzard si risparmiano e ci sparano addosso piccole schegge che colpiscono in pieno volto, missili dissonanti che esplodono in disperate deflagrazioni, espressione di frustrazioni e voglia di riscatto sociale.

In mezzo al panico creato da bordate opprimenti come “Welcome to Quazi”, “Blacklace” e “Short report” spunta anche qualche spiraglio melodico, evidente nel groove quasi stoner di “Retard” e “Moonshine”. Ma è la conclusiva “That’s what they want they want” a rimettere tutto al suo posto piazzandosi come sigillo conclusivo del tipico sound targato El Buzzard, un misto micidiale di noise, sludge e hardcore.

Metteteci insieme anche una produzione secca ma essenziale ed un artwork davvero bello e avrete un gruppo da tenere assolutamente sott’occhio.
This is fuckin’ noise bullshit!

Alessandro Zoppo