OAK’S MARY – Tamarindo

Come detto in precedenza, gli Oak’s Mary viaggiano di pari passo con le emissioni sonore dei Mr.Man. Nati nel 2002 da un’idea di Pietro Seghini (voce e chitarra), dopo un demo uscito lo stesso anno la formazione si arricchisce grazie agli innesti di Riccardo “Cavitos” Cavicchia (chitarra, lap steel), Marco “Sarry” Sarracino (basso) e Marco “Deepu” Barbieri (batteria). “Tamarindo” è la loro opera prima e rispetto ai Mr.Man evidenzia un minore grado di varietà ed un tasso di compattezza più rigido. Il rock degli Oak’s Mary è infatti ruvido, sudato ed energetico: lo dimostrano momenti tirati come l’opener “Final love”, gli accenni heavy di “Trilogy” o pezzi distorti e molto indie come “One o’ clock” e “Goodnight my baby” (con torridi ed intelligenti inserti di lap steel).
Si perde qualcosa in originalità perché i canoni dell’hard rock e dell’heavy blues sono rispettati in pieno, senza sgarrare di una virgola, ma la passione e la forza del gruppo non si discutono affatto. D’altronde alcuni passaggi al limite della psichedelia come “Another friend”, “Trilogy part three” e la strumentale “Tamarindo” coltivano variazioni sul tema che in futuro dovranno senza dubbio essere messe maggiormente a fuoco. Per ora ci accontentiamo ed in attesa dell’estate, quando spunterà il primo sole, godremo delle gioie funky di “Dance on my willy” o delle divagazioni psych della riuscitissima “Something’s wrong”, brano che non sfigurerebbe come break movimentato nel prossimo disco dei Dead Meadow…

Alessandro Zoppo