OLNEYA – Olneya

Olneya è il nome dietro al quale si cela Maurizio Morea, compositore e polistrumentista di Rimini che dentro il suo studio domestico ha prodotto questi cinque pezzi che formano il suo primo EP omonimo. Nelle parole dell’autore stesso, si sente che questo lavoro “è stato una vittoria” sulle vicissitudini che spingono molti gruppi a mollare. Ma Maurizio è determinato e caparbio nel raggiungere il suo obiettivo e le canzoni del dischetto dimostrano quanto sia dura ottenere dei buoni risultati. Spinto a fare tutto da solo dai continui abbandoni della sezione ritmica, si è chiuso in casa dando libero sfogo alle sue svariate influenze musicali che vanno dai Karma To Burn (forse il gruppo più vicino alla scrittura del nostro e non solo per l’oggettivo dato strumentale) ai Kyuss, da John Garcia (la finale e ispirata “Zerotre” sembra attendere – impunemente – l’ugola del più grande interprete dello stoner rock) al grunge di Seattle e a tutte quelle band che hanno mescolato sensibilità Settanta con hard dei Novanta.
“Zerouno” e “Zerodue” (anche nella numerazione dei brani Maurizio vuole omaggiare la band di Morgantown) stanno a dimostrare le qualità espressive del nostro anche se, ovviamente, c’è una maggiore attenzione nel produrre buoni fraseggi di chitarra, piuttosto che serrare la sezione ritmica. Ma questi limiti tecnici non scalfiscono minimamente il risultato finale. Passaggio interessante risulta essere anche “Road to Aokigahara”, che stacca per un momento il rifferama per buttarsi in una visione onirica e sospesa del deserto. Continua così Maurizio e non mollare mai.

Eugenio Di Giacomantonio