THE WISDOOM – The Wisdoom

Venite, miei stregoni elettrici… Roma si conferma capitale del doom e sforna l’ennesima band meritevole di segnalazione, The Wisdoom. Quartetto che nasce nel settembre del 2010 per giungere all’esordio con questo EP omonimo, registrato presso lo Snakes Studio di Roma, completamente autoprodotto e distribuito dalla Phonosphera Records. Tre tracce per quasi 40 minuti di durata, un composto di heavy psych e doom che soddisferà i palati di ascoltatori esigenti e teste calde in cerca di figliocci dei Black Sabbath.Dario Iocca (chitarra), Francesco Pucci (chitarra, voce), Fabrizio Fraja (basso) e Alessandro Commisso (batteria) compongono un affresco che bilancia in giuste dosi pesantezza e carica lisergica, coinvolgimento emotivo e piacere psicofisico. L’iniziale “The Wisdoom” è una bordata strumentale notevole: incipit dal riff groovy di marca Down, pausa minacciosa e nuovo riff lento e soffocante come il sole a mezzogiorno in un’afosa giornata d’agosto. L’apogeo del doom nelle sue infinite sfaccettature: per dirla con Sergio Martino, tutti i colori del buio. “Katabasis: I. The Fall II. Orphic Song III. Eternal Rise” è una maratona corsa a passo di mammut, undici minuti che devono molto agli Electric Wizard e ai Goatsnake e fanno emergere un gruppo compatto, capace di variare sulla canonica struttura psych doom e di azzeccare un chorus che resta in testa sin dai primi ascolti. La conclusiva “Cross of the Seven Jewels (L’Uomo Lupo contro la Camorra)” è un degenerato tributo a Jus Oborn, sin troppo eccessivo nel suo andamento da witchcult today. Fortuna che idea ed esecuzione non si rivelano così stantii e provocano una piacevole assuefazione. Fossimo nel Dorset, i Wisdoom avrebbero già schiere di adepti pronti a sacrificarsi al loro sabba.

Alessandro Zoppo