IL SEGNO DEL COMANDO – Il volto verde

Con Il Segno del Comando ci si addentra in quell’ala italiana di cui potersi sentire fieri: la nostra grande tradizione letteraria, culturale e musicale. Considerato l’irrefrenabile declino socio politico economico del paese, la musica e l’arte restano prerogative uniche e per le quali non occorre invidia nei confronti di altri paesi. Sebbene non possiamo vantarne la paternità (appannaggio dei britannici con Black Widow, DR. Z, High Tide, Zior, Monument e Black Sabbath), certo dark prog è tipicamente italiano. Nei 70’s le band nostrane seppero approfondire e far propria questa forma di rock oscuro, arrivando a delineare quello che poi si è sviluppato come Italian occult rock, fino a divenire genere a sé stante grazie a nomi quali Jacula, Antonius Rex, Goblin, Il Balletto di Bronzo, Biglietto per l’Inferno ed altri coevi come Metamorfosi o i fugaci e sensazionali Circus 2000. Una grande tradizione proseguita tra gli 80 e 90 con Malombra, Standarte, Zess, Abiogenesi e tante altre eminenze oscure, senza tralasciare l’importante ruolo avuto dall’heavy dark doom di Paul Chain e The Black. Il Segno del Comando nasce a Genova nel 1995 da un’idea di Mercy e Diego Banchero, voce e basso dei Malombra, ispirati dall’omonimo romanzo di Giuseppe D’Agata dal quale nel 1971 la Rai adattò una fortunata trasposizione televisiva con Ugo Pagliai. Dopo due dischi e partecipazioni a compilation e tribute album, il gruppo si ripropone dopo un silenzio di ben 12 anni. “Il volto verde” è un concept basato sull’opera esoterica di Gustav Meyrink già rivisitata nel precedente “Der Golem” (2002). La novità piu eclatante di questo ritorno è l’assenza dello storico singer Mercy, deciso a seguire altre strade. Passata la leadership in mano a Banchero, il lavoro vede un ricco cast di celebri ospiti avvicendarsi ad altri ottimi musicisti, tra cui Claudio Simonetti dei Goblin, Gianni Leone del Balletto di Bronzo, Martin Grice dei Delirium, Freddy Delirio, Paul Nash, Sophya Baccini e Maethelyia.
La musica è quanto di meglio ci si possa attendere da questi nomi e da Il Segno del Comando: rock esoterico dalle forti tinte gotiche con un approccio in bilico tra dark, jazz e rock. Sperimentalismo tra il grottesco, l’occulto, l’horror e l’onirismo, complici sferzate più hard ed altre più delicate, imbevute di synth e mellotron. Sogno e realtà si inseguino con momenti da soundtrack, senza mai cadere in banalità o in momenti minori e di stanca. Insomma, “Il volto verde” è un grande ritorno: l’attentissima Black Widow assesta un altro colpo memorabile. E tu vivrai nel terrore…

Antonio Fazio