Vive imbevuto della più antica cultura musicale americana il nostro Christian Zecchini. I suoi riff portano da un treno merci del sud del Texas ai festival californiani di fine anni Sessanta.
Creedence Clearwater Revival, Grand Funk Railroad, Cream, Cactus, Iron Butterfly, Allman Brothers Band (molto!) ma anche modernità come Black Crowes e Gov’t Mule. The C. Zek Band è rock classico nel senso più alto del termine. Rock che ti coinvolge con un tocco di soul e che ti fa dimenticare le amarezze della vita, come dimostra This Is the Right Day to Cry.
Rispetto al precedente Set You Free, uscito nel 2017 sempre per Andromeda Relix, si notano alcune differenze. Siamo passati da un hard rock con tinte heavy ad una musica tout court. Esempio è la riuscita prima parte di Samsara, dove la band raggiunge i lidi ombrosi dei Massive Attack. Certo, non stiamo parlano di trip-hop dei Novanta ma il salto in avanti, per abbracciare altri stili di musica, è stato fatto.
Altra notevole considerazione è da fare sul cantato. Nel primo album il ruggito apparteneva quasi esclusivamente alla brava Roberta Dalla Valle, degna epigone di Elin Larsson dei Blues Pills, al quale il gruppo si rifletteva come un cigno in un lago. Ora è Christian a cantare, ma spesso si lascia andare la musica a spasso senza briglie, strumentale, libera di esplorare qualunque territorio.
Ecco quindi apparire anche il jazz rock, il funk e il rhythm and blues. Tutto co-pilotato dalla maestria ritmica e melodica di Christian alla chitarra che serra uno dopo l’altro fraseggi, bridge e solos alla maniera di un Allen Collins.
Samsara non è certamente adatto a chi sbava per Electric Wizard e Reverend Bizzarre, eppure è un bel disco di sano rock che si farà amare da chi vuole ricevere energie positive.
Eugenio Di Giacomantonio