Con una copertina degna di nota per la sua bruttezza, la tedesca Electric Magic presenta al mondo This is Ghost! Country, combo votato al verbo crossover tout court. Nelle intenzioni di Chris (responsabile dell’etichetta, nonché bassista nei superlativi Samara Blues Experiment e Heat) emerge la volontà di dare voce a tutto il ventaglio della scena underground pesante, si tratti di viaggiatori spaziali come i Buddah Sentenza, di shoegazer dal piglio new wave come i Suns of Thyme o di tiratori scelti come i The Lone Crows. In questo caso siamo dalle parti del metal Anselmiano della metà degli Anni 90, quando i primi rallentamenti di tempo si univano ai ribassamenti delle corde, creando quel mostro che di lì a poco sarebbe diventato new metal.Certo, un timbro sonoro alla Unida non manca mai (la desertica “Tekken” con la relativa coda “Black Trekker” e la conclusiva “Bootes”) ma in generale il disco suona bene per chi ama la rocciosità di un Henry Rollins (“Big Fat Killing”, “Dumbfucker”, “The God Replacement”) o la velocità punk rock dei Motorhead (“Ztupe – Red Area”), posizionandosi perfettamente in quel limbo in cui si trovano i dischi piacevoli da ascoltare ma che non lasciano nulla del loro passaggio. D’altra parte il rock non è fatto per essere sempre innovativo, anzi. A volte basta che ci faccia passare una bella mezz’oretta spensierata, per farci sgomberare la testa da ogni problema.
Eugenio Di Giacomantonio