Addio a Claudio Colaianni: il saluto di Perkele.it

Perkele.it saluta Claudio Colaianni, musicista eccezionale che ci ha lasciato troppo presto. Claudio è stato un grande compositore e chitarrista, nato in un paese che lo ha relegato in un posto marginale, anche se lui in quel posto ci si trovava bene. È stato l’unico vero talento dello stoner in Italia, non ha mai abbandonato la sua Bari, un luogo che lo rendeva libero di incidere alcuni dei dischi più belli della “nostra” musica degli ultimi trent’anni. Era un vero piacere incontrarlo ai concerti e ai festival, da musicista e da semplice spettatore che macinava centinaia di chilometri per gustarsi un live desiderato, chiacchierare con lui e scoprire la sua infinita coerenza e passione.

La scomparsa di Claudio Colaianni lascia un vuoto incolmabile nella scena rock psichedelica italiana. Ricostruire il suo percorso musicale non è facile, perché si arriva agli ultimi progetti dopo sperimentazioni, intuizioni, strade parallele e addirittura radicali cambiamenti non prevedibili e non imbrigliabili in un genere o in un’etichetta. Il modo migliore per ricordarlo è ascoltare la sua musica. I That’s All Folks! in primis, da Reptile Soul a Psyche as One of the Fine Arts, passando per lo storico split con i Nebula e il Cookery Course diviso con Hogwash, Acajou e Vortice Cremisi, la crème de la crème del cosiddetto stoner italiano. Non sono da meno i Colt38 (Colt.Thirtyeight è un disco che abbiamo letteralmente consumato) e la reinvenzione Anuseye, creatura instancabile e multiforme capace di rileggere l’heavy psych underground con il travolgente disco d’esordio e i successivi Essay On a Drunken Cloud, 3:33 333 e Right Place Wrong Time.

L’ultima band con cui abbiamo lasciato Claudio sono i Moon’s Mallow di Gioia Coppola, arrivati nel 2025 al quarto album omonimo dopo Against All Gods, Long Lost e Out of the Foxholes. “Sembrano essere qualcosa in più di una semplice band rock, sono qualcosa di catartico, di esistenziale”, avevamo scritto in occasione dell’uscita del loro secondo disco. Senza banalizzazioni, dribblando il mito del guerriero che combatte la malattia e fa da scudo all’ineluttabilità della paura, vi invitiamo a riascoltare ciò che Claudio ha saputo creare nel corso degli anni, semplicemente recuperando i dischi di That’s All Folks!, Colt38, Anuseye e Moon’s Mallow, a cominciare dalle versioni digitali presenti su Bandcamp: That’s All Folks!, Anuseye e Moon’s Mallow. La generosità di Claudio è stata riservata anche a Perkele.it: con il suo consueto entusiasmo, ci aveva donato Thirst for a Fix degli Anuseye per la compilation Hofmann’s Kaleidoscope e Orb Weavers sempre degli Anuseye per il volume 4 di Desert Sound. Ciao Claudio, ci vediamo sotto palco.